Emilio Pucci lascerà Firenze: con tutto il rispetto...

 

Apprendo con dispiacere che la Maison Emilio Pucci lascerà Firenze, sede storica e città fondatrice della casa di moda. L'attività di Emilio Pucci si concentrerà su due poli: uno produttivo a Bologna, e l'altro creativo e commerciale a Milano.

L'ulteriore dispiacere è dovuto anche al fatto che nella dichiarazione ufficiale si specifica:
«Portiamo Emilio Pucci nella culla della moda. Con tutto il rispetto per Firenze, la capitale della creatività e del lusso in Italia oggi è Milano», ricordo inoltre che la Emilio Pucci adesso è di proprietà della Louis Vitton Moet Chandon.
Senza entrare nel merito del trasferimento dei dipendenti a Milano e la conseguente difficoltà logistica riscontrata, pongo l'attenzione sull'aspetto morale e sentimentale che lega la Emilio Pucci e il suo fondatore a Firenze.

L'installazione al Battistero di Firenze
I legami storici della Emilio Pucci con Firenze sono moralmente e amaramente indissolubili. Il fondatore della casa di moda era l'erede della grande famiglia fiorentina dei Pucci; Emilio era marchese di Barsento e anche se il suo luogo natale era Napoli, la sua città era ed è sempre stata Firenze.

Tra le 20000 stampe conservate nell’archivio di Emilio Pucci, che ha sede in Via de' Pucci, (ma come si può scindere) una si chiama «Battistero». Venne disegnata e messa in produzione nel 1957 dal marchese proprio per dimostrare che i monumenti di Firenze e la bellezza della città sono stati sempre fonte di ispirazione delle sue creazioni e sono sempre state alla base del successo della casa di moda. I più attenti ricorderanno il rivestimento del Battistero di Firenze del 2014 per un’installazione artistica per raccogliere fondi per il suo restauro.

Ricordo in particolare qualcosa che mi tocca da vicino; il marchese Emilio Pucci di Barsento era un ammiratore, appassionato e energicamente uno dei più grandi e bei protagonisti del Corteo Storico fiorentino e del Calcio Storico. Fu lui che un giorno in una intervista all'interno del Chiostro Grande di Santa Maria Novella si espresse con grande fascino dichiarando: «...vedete le facce degli affreschi di queste pareti? Guardatevi intorno e ritroverete nei protagonisti del Corteo del Calcio Fiorentino le stesse caratteristiche dei fiorentini di ieri».

Il marchese Emilio Pucci per il Calcio Storico
Per chi volesse approfondire la figura del fondatore della casa di moda può leggere questo approfondimento: http://firenzecuriosita.blogspot.it/2010/02/marchese-emilio-pucci-di-barsento.html

Resto un po' così, rammaricato che uno dei simboli fiorentini più importanti, che anche umanamente hanno dato grande importanza alla Tradizione e all'Onore di essere fiorentini, possa abbandonarci con un senso di impotenza.
L’amore per Firenze e i suoi simboli spesso non sono sufficienti per mantenere le attività storiche e fortemente legate alla nostra tradizione.

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