Santa Maria Novella, la "macro-bella" piazza degli insulti

La piazza e le panchine
E' vero, Vittorio Sgarbi ha un proprio modo di rivolgersi agli altri, è anche vero che nessuno mette in discussione la sua competenza sull'arte e sulle sue conoscenze specifiche, assistere ad una sua conferenza è piacevolissimo quando parla di storia dell'arte, un po' meno quando si avventura in offese ingiuriose e nella violenza fisica e verbale.
Ma cosa c'entra Vittorio Sgarbi con Santa Maria Novella? E' presto detto. Anche il Corriere Fiorentino ha insistito a distanza di qualche tempo, sulla questione della piazza rinnovata qualche anno fa dal Comune di Firenze.
Il processo sulle offese di Sgarbi ai progettisti riguardo l'arredo di piazza Santa Maria Novella non è concluso. L'attuale piazza, così come è adesso fu inaugurata nel 2010 e il critico d’arte, l'anno successivo, aveva avuto una assoluzione annullata successivamente dalla Cassazione.
Disse sugli arredi della piazza che erano "immondi", che la piazza aveva delle "Panchine di Merda" e detto come lo dice lui fa davvero molta audience. Fu denunciato per diffamazione anche perchè chiamò il progettista "un criminale".
Vittorio Sgarbi a parte, lui in quella occasione ha espresso nel suo modo colorito quello che pensano in molti a Firenze, siamo tutti felici che la piazza di Santa Maria Novella abbia delle belle aiuole verdi con bordatura di roselline molto ben curate, ma sicuramente molto meno contenti dei cassonetti interrati ad esempio (sempre meglio di quelli fuori terra naturalmente), posizionati frontalmente al nuovissimo Museo del Novecento o, davvero, di quelle panchine metà di metallo rovente d'estate e metà di altri materiali, con conseguente disagio per chi dovrebbe utilizzarle per riposare un pochino.
La piazza insomma è bellissima nel suo complesso, la facciata attira l'attenzione di chi di passaggio volge lo sguardo ai marmi bianchi e verdi e alle strutture funerarie che circondano il chiostro esterno chiamate "avelli".
Purtroppo però qui a Firenze non possiamo pretendere il meglio. Da qualsiasi parte ti trovi, hai un luogo bellissimo, ma con numerosi dettagli deprecabili, spesso anche fatiscenti.
Ci vorrebbe una "commissione dei dettagli", quando si analizza un progetto i dettagli dovrebbero fare la differenza, ma spesso vengono tralasciati ed abbandonati. Si pensa al complessivo e mai all'utilizzo, si chiede la macro-bellezza, la macro-armonia, ma non si scende nei particolari.
Credo che Firenze sia una delle più "macro-belle" città del mondo, ma manca ancora molto a renderla piacevole anche nel passeggio quotidiano e in particolare a renderla piacevole ai fiorentini, veri utilizzatori dei servizi fondamentali della città e che contribuiscono in modo incredibile al finanziamento di tutto questo.
Un saluto da la "macro-bella" piazza Santa Maria Novella.

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