Riflettere sul Calcio Storico intorno a Natale

La Home Page di un sito di Calcio Fiorentino
Siamo in un momento tranquillo per il Calcio Storico Fiorentino, la più grande manifestazione tradizionale di Firenze. Giugno, mese di rievocazioni, è lontano e dopo le vicende della finale non disputata il 24 giugno del 2014 alcune ipotesi sono state avanzate sulla modifica dei regolamenti. Ricordiamo anche la sciagurata decisione presa dalla dirigenza del Calcio Storico di far entrare tutto il Corteo in Costume dei 530 figuranti in campo per la tradizionale sfilata del 24 giugno 2013, sotto una pioggia scrosciante, che ha danneggiato numerosissimi costumi con un forte danno a tutta la struttura organizzativa, ma potremmo proseguire a ritroso per ricordare numerose altre situazioni incresciose accadute che non hanno mai trovato soluzioni.

Le tensioni si sono assopite e c'è, a mio parere, modo e tempo per di analizzare ogni aspetto relativo alle motivazioni che hanno portato ad atteggiamenti non consoni allo spirito della manifestazione.
Un primo aspetto è dovuto al principio base di come si devono svolgere le manifestazioni storiche e di rievocazione storica ai tempi d'oggi. Se facciamo una verifica sul numero di manifestazioni storiche esistenti e realizzate negli ultimi anni nell'intero paese Italia, ci accorgiamo che ogni piccolo paesino fino alla grande città, tenta di organizzare una manifestazione. Naturalmente le manifestazioni di Rievocazione storica come la nostra hanno un "appeal" differente perché di Tradizione Popolare e la Toscana su questo ha molto da dire. Per questo motivo il Calcio Storico Fiorentino deve cambiare passo, deve riuscire a impostare in modo diverso l'organizzazione e la comunicazione e non rimanere ancorato al passato; ricordo che nelle linee generali il torneo a quattro squadre è giocato in modo reale dal 1978, ma la manifestazione ha regole organizzative (non tecniche) che risalgono al 1930 quando furono ideate da Pietro Gori e Alfredo Lensi.
Le Rievocazioni storiche non sono più quelle di una volta, le attuali regole e modalità organizzative non hanno mai veramente garantito il regolare svolgimento della manifestazione, diventa urgente quindi applicare forme nuove e moderne che diano davvero la garanzia che l'evento si svolgerà senza intoppi.

Proprio per quanto sopra esposto, anche la formula della manifestazione potrebbe essere messa in discussione, con il naturale coinvolgimento dei quattro Quartieri Storici e delle quattro Associazioni di colore, con i loro leader storici e le personalità che hanno fatto grande questo evento, solo insieme si potrà dare una nuova spinta al Calcio Storico, con un progetto nuovo e propositivo. Cambia la politica intorno al Calcio Storico, ma l'impostazione generale rimane la stessa, c'è bisogno di una revisione generale del principio che anima la manifestazione e di li ripartire per una nuova generale organizzazione della Rievocazione Storica più amata dai fiorentini.

Lo spot di RTV38 sul Calcio Storico commentato in diretta da Luis Laserpe e Filippo Giovannelli

Nell'attesa di costruire dalle basi una nuova realtà, il Sindaco Nardella ha incaricato tre saggi più il Presidente del Calcio Storico Michele Pierguidi, di revisionare il regolamento tecnico del gioco del Calcio Fiorentino in modo da trovare alcune soluzioni che potessero rimettere in piedi alcune partite, diverse da quelle che negli ultimi tempi abbiamo visto nell'arena di Santa Croce.
Non ho letto nulla di ufficiale, ma ho sentito parlare dalla stampa di cartellino giallo, eliminazione degli stranieri, riduzione del numero dei Calcianti in campo, cancellazione del “testa a testa”, aumento del potere dell’arbitro, abolizione della mezza caccia a sfavore per chi tenta il punto tirando con i piedi, palla al centro se entro tre minuti la squadra in possesso della sfera non ha oltrepassato la metà campo.
Non entrando in merito dei singoli provvedimenti, mi piace dare un'opinione sul principio base su cui dovrebbero basarsi tutte le partite di Calcio Storico che sono quelle dettate dalla persona umana. Anche se io non considero assolutamente il Calcio Storico uno sport, ma un Grande Evento fatto da sportivi, alcune regole base (escludendo per il momento quelle tecniche) potrebbero essere individuate in alcuni sport molto simili per comportamento in campo e fuori dal campo. L'obiettivo non deve essere mai perso di vista e deve essere quello di fare "Caccia", qualsiasi tipo di distrazione da questo obiettivo non fa parte di questo gioco e non è ammissibile. Pensare di dare una struttura organizzativa e tecnica valida ed efficace in mancanza di questi principi base, è un'impresa ardua, questi principi basilari devono essere permeati, presenti e saldi nelle squadre che scendono in campo, oltre che in primo luogo nella struttura organizzativa.
Vi invito a leggere il "Codice Morale del Calciante", una presa di coscienza seria che ognuno di noi dovrebbe avere ben salda dentro di se.

L'immagine simbolo del Codice Morale del Calciante - Foto di Giuseppe Sabella
Siamo di fronte ad un bivio, con la forza non si ottiene che forza, lo scontro è in atto e sarà difficilmente assopibile con regole dure e ferree non condivise e approvate da tutti.
Se non c'è rispetto in campo tra avversari, non ci sarà nemmeno nei confronti degli arbitri e nelle categorie decisionali, il regolamento non verrà rispettato e saremo punto a capo ogni volta.
Sono certo che alcuni principi base possono essere rivisti e che Firenze abbia necessità di avere la propria tradizione tutelata e organizzata in modo coerente e corretto, una volta raggiunta la stabilità organizzativa e di gioco potremmo dire a voce alta che Firenze non avrà nulla da invidiare ad altre realtà più famose, ma vi assicuro che i primi riscontri sono molto positivi. 

Copyright © Filippo Giovannelli - Riproduzione riservata

Commenti