Storia dei Terremoti a Firenze e in Toscana


Siamo in un momento storico nel quale i media ci rendono edotti di ogni dettaglio relativo alla tragedia dei terremoti che hanno colpito l'Italia centrale. Questo non esclude la Toscana e Firenze visto che ogni regione ha nel proprio territorio zone a più alto o basso rischio sismico. Conoscere i terremoti del passato diventa quindi fondamentale per valutare la pericolosità sismica di un’area. Per questo la sismologia storica attraverso lo studio di documentazione sugli effetti di terremoti del passato (cronache, diari, documenti amministrativi, tracce iconografiche, ecc.) continua a produrre cataloghi e dati unici al mondo.
Una bella documentazione storica potete trovarla sul sito dell'Archivio Storico Microsismico Italiano
Ad oggi è possibile ricostruire le singole storie sismiche delle principali località italiane per avere un’idea indicativa della loro pericolosità sismica.
 

La Toscana è sede di attività sismica rilevante nelle zone appenniniche nord-orientali (Garfagnana, Lunigiana, Mugello, alta Valtiberina), nella fascia costiera centrale (Colline livornesi, Colline Metallifere) e a sud nella zona amiatina. La fascia collinare interna (Val di Pesa, Val d’Elsa, Chianti e Senese) è sede di sismicità più moderata. L’analisi dei dati storici relativi all’ultimo millennio consente di identificare le caratteristiche di varie aree sismiche. In Garfagnana e nel Mugello hanno avuto origine i terremoti toscani più distruttivi a livello extraregionale, la Lunigiana è stata sede di sismicità significativa a livello regionale con alcuni eventi di magnitudo molto alta, l’alta Valtiberina è sede di sismicità significativa che hanno causato danni seri in ristrette aree al confine umbro-toscano. Le Colline livornesi e Metallifere sono sede di geotermia e di frequente attività sismica, con vari eventi di magnitudo intorno a 5, anche l’area dell’Amiata è sede di geotermia e di sismicità, la fascia collinare interna (Val di Pesa, Val d’Elsa, Chianti, Senese) è sede di sismicità moderata, ma abbastanza frequente con numerosi event.
La Toscana è stata danneggiata anche da forti terremoti originatisi nell’Appennino tosco-emiliano.
La sismicità regionale recente è molto più debole di quella storica e conferma le stesse strutture attive, per quanto con pochi eventi moderatamente dannosi localizzati sulla fascia costiera, in Garfagnana (1985, 1988, 1997), sull’Amiata (2000) e nell’area casentinese e della valtiberina (2001).
Nel 2013 l’area di confine con l’Emilia Romagna è stata interessata da un’intensa attività sismica con due sequenze significative. La prima è quella della Garfagnana caratterizzata dall’evento sismico del 25 gennaio 2013 e la seconda ha interessato la Lunigiana con più di 2500 terremoti, il più forte dei quali avvenuto il 21 giugno 2013.



I primi Comuni ad essere classificati sismici nel 1927 sono quelli appenninici delle province di Massa Carrara, Arezzo e Firenze, colpiti dai terremoti del 1917, 1919 e 1920, e alcuni Comuni in provincia di Siena. Nel decennio successivo, più di un terzo furono declassificati. Tra il 1981 e il 1984, dopo il terremoto in Irpinia, tutto il territorio nazionale è stato classificato con criteri omogenei e in Toscana 112 nuovi Comuni sono stati classificati ad alta pericolosità (zona 2), insieme ad una parte dei Comuni precedentemente declassificati. Una buona parte del territorio è rimasta priva di una normativa antisismica per molti anni.
L’Ordinanza PCM n. 3274/2003 ha aggiornato l’assegnazione dei Comuni alle zone sismiche, adottando un criterio cautelativo e introducendo la zona 4 che indica pericolosità moderata. Per
la Toscana è stata confermata la precedente classificazione e i Comuni non classificati sono stati inseriti per lo più in zona 3, tranne la Maremma in zona 4.
Nel 2006 la Regione ha modificato la classificazione dell’Ordinanza PCM n. 3274/2003, inserendo la nuova zona sismica 3S. La classificazione dei Comuni toscani è stata successivamente aggiornata (DGR n. 878/2012) inserendo 26 Comuni delle zone 3 e 3S in zona.

Invito tutti a scaricare questa brochure .pdf da cui ho tratto i dati sopradescritti per essere informati sulla situzione reale e dettagliata dei terremoti e delle regole di prevenzione. Essere informati può aiutare a prendere coscienza dei propri limiti e dei limiti del proprio territorio nei confronti dei terremoti e forse evitare che possano succedere altre vittime e tragedie per il futuro dei nostri figli.
https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2015/06/9-toscana_19-06_web.pdf

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